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CORTISONE

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Di cosa si tratta

Molto semplicemente si tratta di infiltrazioni di un farmaco antinfiammatorio e immunosoppressore tramite iniezione, che porta sollievo immediato dal dolore e dai versamenti articolari, attenuando quindi i sintomi senza perà trattare la causa.

Si tratta quindi di somministrare corticosteroidi di due grandi tipi:

- a rapida azione ma di breve durata (utili per infiammazioni importanti, ove si desidera un effetto antidolorifico immediato)

- ad azione lenza e prolungata (da utilizzare in caso di patologie croniche).

Il vantaggio delle infiltrazioni di cortisone rispetto all'assunzione per bocca è evidente in quanto si raggiunge direttamente la parte da trattare.

I più noti e utilizzati sono quelli di sintesi, tra cui il metasone, il desametasone, il prednisone e il prednisolone.

Come funziona

L'iniezione viene eseguita dal medico direttamente nell'articolazione, quindi nella parte interessata dall'infiammazione dopo averla chiaramente ben disinfettata; normalmente il principio attivo iniettato è accompagnato da un anestetico locale, di norma lidocaina o similare.

La terapie va naturalmente decisa dal medico, di norma è prevista una infiltrazione a settimana per almeno 3/4 settimane, mentre il limite tipico da non superare si assesta a non più di 3 trattamenti all'anno con una buona separazione temporale tra il primo e il successivo.

La durata dell'azione è strettamente legata al tipo di composto utilizzato, può quindi andare dalle 8/12 ore fino alle 36/48 ore nel caso di potenza antinfiammatoria elevata e somministrazione di dosi più elevate.

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Per quali patologie è utile

Le infiltrazioni di cortisone sono utili nel trattamento di artriti reumatoidi, psoriasiche e gottose, e anche per tendiniti e borsiti di vario genere.

Questo trattamento ha però diverse possibili controindicazioni, prime tra tutti ipertensione, sanguinamento nell'articolazione, aumento della glicemia. In caso di atleti agonistici attenzione anche alla possibilità di risultare positivi ai controlli antidoping.

Sembra inoltre che i trattamenti con cortisonici possano aggravare l'osteoporosi grave e quindi anche eventuali fratture (soprattutto nel caso di pazienti più avanti con l'età), per questi motivi vanno quindi limitati alle fasi acute per poi passare ad altro tipo di trattamenti.

Reazioni più comuni quali rossore e dolore locale vanno tenuti in debito conto, anche se si risolvono rapidamente nelle 24 ore.

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