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PRP - FATTORI DI CRESCITA

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Di cosa si tratta

Il plasma arricchito in piastrine (Platelet-Rich Plasma) spesso indicato con l’acronimo "PRP" o come "fattori di crescita", si ottiene direttamente dal sangue del paziente attraverso una particolare tecnica di centrifugazione.

Nella pratica, le piastrine - di cui è appunto molto ricco il PRP rispetto al solo sangue - vengono reiniettate nella parte interessata in modo da rilasciare sostanze che promuovono la riparazione dei tessuti e combattere l’infiammazione.

Il Plasma arricchito di Piastrine si propone quindi al paziente in caso per esempio di trattamenti resistenti ai farmaci, per combattere efficacemente l'artrosi ma anche traumi sportivi e non.

Numerosi studi hanno dimostrato come nei più giovani il PRP stimoli i processi di rigenerazione/autoriparazione, mentre nelle persone più anziane risulti decisamente efficace soprattutto la risposta contro le infiammazioni.

In entrambi i casi il risultato è una riduzione del dolore notevolmente rapida accompagnata praticamente da nessun effetto collaterale, poichè trattandosi di sangue del paziente è autologo, naturale e senza nessun possibile rigetto​.

Come funziona

Poichè è noto che le piastrine svolgono un ruolo fondamentale nella coagulazione del sangue (in pratica quando abbiamo una lesione le piastrine si aggregano tra loro per bloccare l’emorragia formando il coagulo), si è studiato come concentrare le piastrine per applicarle sulla lesione avrebbe appunto potenziato in modo importante la riparazione di quel tessuto.

E' così che si è arrivati alla tecnica della centrifugazione: partendo da un prelievo del sangue del paziente si effettua una centrifugazione: in questo modo si formano il PPP (Plasma Povero di Piastrine, la parte che sale nella parte alta delle provette) e il CP (concentrato piastrinico) che avendo massima concentrazione rimane nella parte inferiore della provetta (di norma da 20cc di sangue si ottengono circa 3cc di PRP ad alta densità piastrinica).

A seconda del trattamento la concentrazione di piastrine può arrivare al 95%, ed essendo perfettamente liquida rimane iniettabile senza alcun problema.

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Per quali patologie è utile

Il PRP si è rivelato molto efficace nel trattamento dell’artrosi e delle lesioni cartilaginee del ginocchio, spalla e caviglia.
E' inoltre indicato anche nelle lesioni tendinee, poichè il sovraccarico dei tendini è una condizione che si verifica in seguito a sollecitazioni meccaniche ripetute, molto comuni quindi in sport come il calcio e soprattutto il tennis e il golf.

Riassumendo: artrosi di ginocchio, caviglia, spalla e anca in fase iniziale-intermedia; tendinopatie croniche, epicondilite, epitrocleite,  fascite plantare, tendinite achillea, tendinite rotulea, periartrite d’anca, pubalgia e periartrite di spalla; e infine naturalmente  lesioni muscolari di varia entità.
Sta al medico valutare come trattare il paziente caso per caso, ma solitamente si prevedono 3 infiltrazioni di PRP ad intervalli di circa 7/10 giorni, naturalmente accompagnate da adeguata riabilitazione, da ripetere poi in base alla risposta da 1 a 2 volte l'anno in caso di necessità.

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